24 Mar
24Mar


Premessa – Un contesto normativo più favorevole 

Negli anni passati, molte aziende hanno aderito al credito d’imposta Ricerca & Sviluppo (R&S) con l’obiettivo di valorizzare i propri progetti interni. Tuttavia, la normativa in vigore fino al 2022 era molto restrittiva, richiedeva un altissimo contenuto di novità e ha purtroppo portato a numerosi contenziosi e richieste di riversamento dei crediti da parte dell’Agenzia delle Entrate

Oggi la situazione è cambiata radicalmente. È infatti attivo il credito d’imposta per l’innovazione tecnologica e digitale, che valorizza gli investimenti più realistici e concreti delle aziende, anche quando non vi sia una “scoperta scientifica”, ma un progresso significativo per l’impresa. 


Differenza tra R&S e Innovazione Tecnologica

Ecco un confronto tra le due misure agevolative: 

AspettoRicerca & Sviluppo (vecchio)Innovazione Digitale / Tecnologica (attuale)
ObiettivoScoperta scientifica o tecnologia originaleMiglioramento di prodotti, processi o servizi
Novità richiestaA livello mondiale o di settoreA livello aziendale
Ammissibilità dei progettiMolto selettivaPiù ampia e concreta
Settori favoritiUniversità, R&S puriSettori produttivi e industriali
Rischio contenziosoAltoMolto ridotto se ben documentato


Limiti e complessità del Credito di imposta Ricerca & Sviluppo 

  • Molto rigoroso: si possono agevolare solo attività sperimentali con un altissimo contenuto scientifico o tecnologico.
  • Richiede la novità a livello mondiale o di settore.
  • I controlli dell’Agenzia delle Entrate si sono fatti molto severi, e molte aziende hanno dovuto riversare i crediti perché i progetti non erano considerati R&S “pura”.

 Esempio tipico NON ammissibile in R&S: ammodernamento di un impianto con tecnologie esistenti, oppure adattamento di un prodotto esistente a nuovi formati. 


Vantaggi del Credito di imposta Innovazione Tecnologica e Digitale 

  • È molto più aderente alla realtà delle PMI italiane.
  • Riguarda progetti di innovazione incrementale o digitale, anche se basati su tecnologie già esistenti ma non ancora adottate in azienda.
  • Non è richiesta la novità assoluta o lo stato dell’arte: è sufficiente che ci sia un passaggio tecnologico, organizzativo o produttivo rilevante per l’azienda.

 Esempio ammissibile in Innovazione Digitale: digitalizzazione di un reparto produttivo con l’integrazione di nuove macchine e software interconnessi, anche se già presenti sul mercato. 

Parliamo dunque di una misura diversa dal Credito per R&S, più concreta e calata sulla realtà delle aziende. Non si è più obbligati a dimostrare la ricerca “pura”, ma di innovazione tecnologica e digitale, come l’introduzione di macchine interconnesse, l’automazione dei processi, l’integrazione con software gestionali. 

In altre parole: quello che le imprese stanno già facendo o che intendono fare per restare competitive, oggi è perfettamente agevolabile.


Esempi pratici di progetti agevolabili  

  1. Installazione di una linea automatica con PLC e sensori connessi

 → Innovazione di processo → innovazione digitale 

  1. Integrazione di software gestionale con macchinari di produzione

 → Innovazione tecnologica → 

  1. Introduzione di un sistema MES per il monitoraggio della produzione

 → Innovazione digitale 


Il percorso corretto per accedere al credito

Per garantire massima sicurezza fiscale e tecnica, questi sono i passi da compiere con il supporto di una consulenza qualificata: 

  • Analisi preliminare del progetto
  • Redazione della documentazione tecnica secondo Linee Guida MIMIT
  • Raccolta prove documentali (ore impegnate, report presenze, fatture, relazione tecnica)
  • Certificazione tecnica finale da parte di esperto qualificato
  • Assistenza per la corretta fruizione del credito in dichiarazione

Il nostro Studio è a disposizione per analizzare il progetto in dettaglio e confermare l’ammissibilità al beneficio. Con un corretto inquadramento iniziale, possiamo trasformare l’innovazione in un vantaggio fiscale concreto e sicuro.


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