11 Sep
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Il Credito d’Imposta rappresenta un importante strumento utilizzato dal governo italiano per sostenere la competitività delle imprese e stimolare i loro investimenti. In questa ottica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sta predisponendo un nuovo pacchetto di Credito d’Imposta per incentivare investimenti a favore dell’Industria 5.0 che combina digitalizzazione, efficienza energetica e decarbonizzazione.

L’obiettivo principale di questa agevolazione fiscale è promuovere gli investimenti in settori chiave, supportando le imprese che abbracciano l’innovazione e adottano soluzioni tecnologiche all’avanguardia.


Industria 5.0 – In cosa consiste

L’Industria 5.0 rappresenta una nuova era industriale che completa il paradigma dell’Industria 4.0e tende a soddisfare tre delle priorità della Commissione Europea:

  • Economia al servizio delle persone: umano-centrismo;
  • Green Deal europeo: transizione energetica e decarbonizzazione;
  • Europa pronta per l’era digitale e competitiva: strategie di investimento in ricerca e innovazione per vincere le sfide del futuro.

Se l’Industria 4.0 rappresenta un’evoluzione dell’automazione industriale che integra nuove tecnologie abilitanti per aumentare la qualità produttiva degli impianti attraverso la digitalizzazione e in ottica di smart factory, l’Industria 5.0 va un passo oltre.  In termini pratici, l'industria 5.0 prevede l’implementazione di politiche industriali in cui gli investimenti in ambito digitale devono generare anche risultati concreti e tangibili in termini di efficienza energetica e decarbonizzazione.

 

Le risorse, i tempi e le intensità degli aiuti

Il piano, coordinato dal MIMIT, prevede di innalzare le aliquote attualmente in vigore avvicinandole più possibile a quelle che erano in vigore fino al 31 dicembre 2022 e che arrivavano al 40%.

A tal fine si sta individuando un budget di risorse compreso tra 4 e 5 miliardi di euro che verranno erogati tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), integrato con un capitolo RepowerEU per la transizione energetica.

Si prevede inoltre di applicare l'agevolazione per gli investimenti effettuati nel periodo compreso tra l'autunno 2023 e il 31 dicembre 2025, con la possibilità di accedere al credito anche nel primo semestre del 2026, a condizione che entro dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari almeno al 20% dell'investimento.

Il Ministero attende una risposta dalla Commissione Europea per definire le fonti di finanziamento previste (PNRR e RepowerEU). Si prevede che la disciplina sarà inserita nella prossima Legge di Bilancio.

 

I progetti ammissibili

Il beneficio fiscale potrà essere concesso a investimenti innovativi nell'acquisto di beni strumentali 4.0, come macchinari e robot, che vengano impiegati effettivamente in progetti di innovazione tecnologica avanzata o in programmi ad alta prestazione, non solo dal punto di vista dell’efficienza industriale, ma anche dal punto di vista energetico e ambientale.

Le imprese che decideranno di investire in progetti avanzati di Industria 5.0 potranno beneficiare di vantaggi fiscali significativi, avendo la possibilità di ridurre i costi di implementazione e ottenere un maggior ritorno sugli investimenti.

Al momento sembra meno determinante, nell’ottica della realizzazione del nuovo piano Transizione 5.0, l’apporto che la digitalizzazione potrebbe dare al miglioramento della sicurezza sul lavoro e quindi alla priorità "umano-centrista" citata in precedenza come uno dei pilastri indicati dall’Europa.


Le modalità di accesso al credito di imposta

Le dichiarazioni del Ministro Urso sembrano rassicurare gli imprenditori sul mantenimento degli automatismi per l’accesso alle agevolazioni, senza la necessità di istruttoria preventiva da parte della Pubblica Amministrazione: “Stiamo lavorando a misure semplici, automatiche, non selettive, cioè senza differenziazioni per settore di attività economica, dimensione, forma giuridica, collocazione territoriale”, ha detto Urso partecipando in collegamento a un evento di Confindustria dedicato a questi scenari, “perché queste sono le caratteristiche che finora hanno garantito il successo del Piano e che noi vogliamo rafforzare”.


Ulteriori agevolazioni

Sul fronte degli investimenti per le imprese saranno destinate risorse complessive per oltre 7,8 miliardi di cui 4 miliardi per il Piano Transizione 5.0; 1,5 miliardi per crediti di imposta per produzione di energia da fonti rinnovabili; 2 miliardi per contratti di sviluppo e misure per la sostenibilità ambientale; 320 milioni per la nuova legge Sabatini green.


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