18 Nov
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Entro la fine del 2019 l'Italia dovrà distribuire più di 3 miliardi di Euro in programmi operativi regionali e nazionali per non perdere la quota annua residua di risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea che equivale a circa 2 miliardi di Euro. Questi sono i dati comunicati dall'Agenzia per la coesione territoriale, in occasione dell'incontro annuale tenutosi a Roma per fare il punto sull'Accordo di Partenariato per il prossimo periodo 2021 - 2027. Per capire qual è lo stato attuale dell'utilizzo delle risorse comunitarie è utile descrivere il meccanismo che regola l'afflusso delle risorse finanziarie dalla Comunità verso le imprese e i cittadini.


La programmazione dei Fondi Europei 2014 - 2020

Gli stanziamenti definiti per il periodo dal 2014 al 2020 sono frutto di un Accordo di Partenariato tra la Comunità Europea e l'Italia per il perseguimento delle politica di coesione territoriale messa in campo dalla Comunità al fine di ridurre gli squilibri di sviluppo economico, sociale e territoriale tra gli Stati membri. Il totale delle risorse assegnate all'Italia è pari a 42,1 miliardi di Euro. Ma come vengono distribuite queste risorse?


I Fondi strutturali europei (SIE)

Le risorse finanziarie vengono allocate nei diversi fondi strutturali e di investimento. I principali sono: il Fondo Sociale Europeo (FSE) ed il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR). Il primo ha come obiettivo il miglioramento delle opportunità di formazione ed occupazione, la promozione dell'inclusione sociale e la lotta alla povertà. Il secondo mira a consolidare la coesione economica e sociale regionale focalizzando gli investimenti sulle aree prioritarie definite: ricerca e innovazione, agenda digitale, sostegno alle PMI ed economia a bassa emissione di carbonio. Esiste poi il Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (FEASR) che finanzia programmi di sviluppo per il miglioramento della competitività del settore agricolo ed una gestione sostenibile delle risorse naturali. Ecco il dettaglio della ripartizione delle risorse per ognuno dei principali Fondi:


Fondo
Risorse in Milioni di Euro
FESR
20.651
FSE
10.467
FEASR
10.429


Il quadro è completato da uno stanziamento di più di 500 milioni di Euro in favore del FEAMP, il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca.


I Programmi Operativi PON e POR

L'impiego delle risorse relative ai  due fondi principali FESR e FSE si sviluppa attraverso una serie di Programmi Operativi Nazionali (PON) e Programmi Operativi Regionali (POR) definiti sulla base delle strategie contenute nell'Accordo di Partenariato e articolati in 11 obiettivi tematici tra i quali ritroviamo il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione, il miglioramento dell'accesso alle tecnologie dell'informazione,  la tutela dell'ambiente e l'utilizzo efficiente delle risorse. Esiste poi un altro criterio di ripartizione delle risorse che tiene conto delle aree geografiche in base al quale vengono identificati tre gruppi: regioni più sviluppate, regioni meno sviluppate e regioni in transizione. Questa classificazione si basa sul calcolo del PIL pro capite rapportato a quello della media comunitaria. Per il periodo 2014 - 2020 l'Italia ha definito 51 Programmi Operativi e attualmente solo 14 di questi hanno raggiunto l'obiettivo di spesa prefissato.


Il cofinanziamento nazionale

L' Accordo di Partenariato prevede un apporto pressoché uguale, da parte dello Stato Italiano, alle politiche di coesione che, per il periodo in esame, è stato definito in 24,4 miliardi di Euro. Lo Stato concretizza questo apporto attraverso il Fondo di Rotazione che distribuisce le risorse sempre nel rispetto dei criteri e delle strategie definite a livello comunitario. Questo fondo riceve inoltre i flussi provenienti dei fondi strutturali europei svolgendo una funzione di controllo e monitoraggio. Oltre a questo aiuto a livello nazionale si aggiungono altri 4,4 miliardi di Euro di cofinaziamento regionale per i programmi gestiti direttamente dalle Regioni.


Gli interventi complementari dello Stato

Nel totale degli aiuti relativi al cofinanziamento nazionale sono inclusi oltre 7,4 miliardi di Euro per gli interventi complementari. Queste risorse vengono trasferite al di fuori dei Programmi Operativi ed utilizzati, attraverso più che altro i Bandi Nazionali, per interventi complementari allo scopo di ridurre il rischio di ritardi nell'utilizzo ed il conseguente disimpegno automatico delle risorse non utilizzate.


Prospettive per il 2020

Lo scorso 8 Novembre, a Trieste, si è conclusa la Riunione Annuale del Riesame tra la Commissione Europea e lo Stato Italiano che ha confermato sostanzialmente il ritardo nell'attuazione dei Programmi Operativi e della distribuzione delle risorse già evidenziato lo scorso luglio: la media di spesa certificata dei principali fondi strutturali è pari al 23% del totale delle risorse stanziate

Partendo da queste ultime considerazioni si può ipotizzare, per il prossimo anno, un'intensificazione delle azioni in favore dell'incremento della distribuzione delle risorse, attraverso l'accelerazione delle attività di completamento dei Programmi Operativi e soprattutto attraverso gli interventi complementari legati al cofinanziamento nazionale. Questo si traduce, per le imprese, in un maggior numero di opportunità per l'accesso ai fondi e la realizzazione dei progetti di investimento finalizzati al consolidamento e alla crescita.


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